b. 2
1836 luglio 3 - 1837 marzo 18
La vedova chiede che il fratello del parroco Francesco Villa sia rimosso dal "godimento" di una cappellania. La supplica si trova allegata al rescritto.
1837 marzo 18
Consistenza: cc. 3
Delega di scrittura.
b. 5
1839 dicembre 18 - 1860 agosto 14
La vedova supplica per la facoltà di unirsi in matrimonio con il gendarme Vincenzo Saverino, di cui è incinta. La supplica si trova allegata alla lettera del comandante Michele Paglia per il vescovo Montieri, in cui gli parla della punizione da impartire al gendarme.
1854 ottobre
Consistenza: cc. 3
Scrittura attribuita.
b. 8
1838 luglio 24 - 1862
La donna supplica per un "sollievo".
s. d. ma attribuibile alla metà del XIX sec.
Consistenza: cc. 2
Scrittura attribuita.
2 suppliche, con cui la donna domanda che le sia restituito il denaro pagato per entrare in una "casa di rifugio".
1845 aprile 1 - 1845 aprile 23
Consistenza: cc. 3
Delega di scrittura.
Lettera di auguri di Natale.
1845 dicembre 22
Consistenza: cc. 2
Documento autografo.
2 lettere, con cui la suora denuncia il confessore Arcangelo Cocchi per molestie. Allegate a 2 lettere del vescovo relative al caso.
[1846]
Consistenza: cc. 9
Documento autografo.
La donna supplica affinché l' "attrasso" sia lasciato a beneficio del figlio Antonio Di Manno
[1846]
Consistenza: cc. 2
Delega di scrittura.
La donna prega il vescovo di ottenere per lei dal sottintendente una "dilazione". La supplica si trova allegata alla lettere dell'arciprete Pietro Gaetanto Alvieri per il vescovo Montieri.
[1854]
Consistenza: cc. 5
Delega di scrittura.
La superiora riferisce dell'apertura di un educandato presso la casa di Arpino.
1859 febbraio 24
Consistenza: cc. 2
Documento autografo.
b. 9, fasc.10
[1838] - [1862]
La religiosa corista del monastero di S. Chiara chiede il permesso di andare al parlatoio "una volta più del consueto".
s. d. ma attibuibile alla metà dela XIX sec.
Consistenza: c. 1
Delega di scrittura.
La vedova supplica per essere "indennizata" del denaro che il sacerdote Giovanni Fiore le ha rubato.
s. d. ma attibuibile alla metà dela XIX sec.
Consistenza: c. 1
Delega di scrittura.
La donna supplica perché la figlia Maria Francesca sia collocata in un "ritiro".
s. d. ma attibuibile alla metà dela XIX sec.
Consistenza: cc. 2
Delega di scrittura.
La vedova domanda che le sia condonato l'arretrato di un canone, gravante su una casa lasciatale in eredità dal marito.
s. d. ma attibuibile alla metà dela XIX sec.
Consistenza: cc. 2
Delega di scrittura.
35 suppliche, per dei sussidi caritativi e talvolta per de, delle seguenti donne: Domenica Pittore, Maria Luigia Schiavi, Concetta Manente Mascolla, Maria Frattaroli, Antonia, Felicita Virgilio, Maria Teresa Socci, Maria Luigia Terima , Rosa Colarossi, Maria Crocifissa Massarella, Angela Tamburro, Angela Malizia, Anna Colaluca, Marcuccia Iatonna, Susanna Marchelletti, Anastasia Colaluca, Costanza Tamburro, Luigia Tiani, Maria Iatonna, Rosa Terenzio, Anastasia Corsi, Pulcheria Malizia, Colomba Iuzzella, Virginia Iannotta, Fiorenza Ciccoritti, Giuliana Venturini, Maria Socci, Angela Maria Socci, Domenica Frattaroli, Paolina Rossi, Antonia Iafulla, Anastasia Corso, Dorotea Ferritti, Beatrice Colaluca, Orazia Virgilio. Con rescritti.
1838 febbraio 6 - [1850]
Solo 5 suppliche e i rescritti sono datati.
Consistenza: cc. 42
Delega di scrittura.
La donna prega il vescovo di intervenire e imporre a suo fratello Francesco Savona di non ostacolare le sue nozze con Nicola Aquilio.
1844 luglio 30
Consistenza: cc. 2
Scrittura attribuita.
La vedova supplica per non essere "espulsa" insieme ai suoi figli dalla casa che abitano e che è di proprietà della Cappella del Ss.mo Sacramento. Con rescritto.
[1845]
Solo il rescritto è datato.
Consistenza: c. 1
Delega di scrittura.
b. 9, fasc.11
[1838] - [1862]
La donna prega il vescovo di intervenire e porre fine alle "scellerataggini" della "pubblica meretrice Angela Di Nella".
s. d. ma attibuibile alla metà dela XIX sec.
Consistenza: cc. 2
Delega di scrittura.
La vedova attesta che il canonico Francesco Rossi ed Elisabetta Pellegrini sono parenti. La fede è sottoscritta da due testimoni e allegata alla supplica dell'abate Giovanni Battista Nora a un "eminentissimo principe".
1837 novembre 20
Consistenza: cc. 3
Delega di scrittura.
b. 10, fasc.1
[1872] - [1878]
La donna dichiara di aver ricevuto dal vescovo Ignazio Persico la quota di rendita dovuta al fratello, il vescovo Paolo De Niquesa, e di "non avere niente altro da pretendere". Inoltre, dichiara di voler lasciare all'attuale vescovo Persico alcuni libri, che sono appartenuti al suo defunto fratello.
s. d. ma sicuramente posteriore al 1879
Consistenza: c. 1
Delega di scrittura.
Il documento è in cattivo stato.
Note: Nel fascicolo si conserva anche una copia del testamento del vescovo Paolo De Niquesa a favore della sorella Anna, sottoscritto da quest'ultima.
La badessa del monastero di S. Maria della Ripa chiede che venga aumentata la retta pagata dalle educande.
1875 gennaio 6
Consistenza: cc. 2
Documento autografo.
La lettera è sicuramente autografa della badessa, ma è sottoscritta anche dalla priora Maria Teresa Bergamaschi.
b. 11, fasc.2
[1879] - [1887]
La badessa ringrazia il vescovo del denaro inviatole.
1882 maggio 22
Consistenza: c. 1
Documento autografo.
b. 12
1888 febbraio 14 - 1898 settembre 9
La donna gli rimette una lettera e una supplica del figlio Edoardo, che purtroppo non si trovano allegati al documento.
1889 ottobre 3
Consistenza: cc. 2
Documento autografo.
Lettera di raccomandazioni per la "pecorella" Agostino Macioce.
1894 agosto 9
Consistenza: cc. 4
Documento autografo.
b. 13, fasc.1
[1900] - [1931]
Preghiera a Gesù di probabile mano femminile.
s. d. ma attribuibile all'inizio del XX sec.
Consistenza: cc. 2
Scrittura attribuita.
Trascrizione: Ed ora ti lascio o Gesù ma non prima che mi abbia benedetta. Oh! Caro mio Gesù alza quella mano che ti trafissi un dì, e la stendi sul mio capo, apri quel cuore che ti squarciai, e lasciami cadere i tesori sull'anima mia; apri quella bocca da me amareggiata con tanto fiele, e pronunzia sopra di me la benedizione del tuo Amore, ecco o Gesù la mia preghiera. E adesso che grazie mi fai? Ho bisoggno di tutto o Gesù mio: ma la mia voce è tanto debole che non sa chiedere nulla: vedi come sono Miserabile! Vedi la cecità del mio intelletto, vedi la mia sordità spirituale? Come poco e male comprende l'arcana parola delle tue ispirazioni, delle tue leggi; delle tue promesse! Abbi pietà di me. Fa che umili e grandi visioni dell'Ostia, e su quei candori io sappia leggere la storia del tuo Amore, l'attrattiva delle mie speranze e l'oggetto divino della mia fede.
La donna domanda delucidazioni sulla concessione delle indulgenze nel "Mese del Sacro Cuore".
1906 novembre 2
Consistenza: cc. 4
Documento autografo.